
giovedì 2 aprile 2009
nemmeno gesù...
Di Diego Del Pozzo
Oltre alle partite delle Nazionali, la serata televisiva di ieri ha offerto ai calciofili anche un altro momento di grande interesse: una delle pochissime apparizioni catodiche di Josè Mourinho al di fuori degli spazi obbligatori legati alle interviste post-gara. Il "vate" portoghese, infatti, era ospite della trasmissione di Piero Chiambretti, che se aveva organizzato per il tecnico interista una sorta di "operazione simpatia" può dire di aver centrato solo parzialmente il s
uo bersaglio.

Comunque, una cosa è certa: Josè Mourinho resta uno tra i pochissimi personaggi del mondo del calcio in grado di "bucare" lo schermo, grazie alla bella presenza, allo sguardo magnetico e tenebroso, al broncio attoriale, ad atteggiamenti studiati nei minimi dettagli, a un linguaggio ricco e - perché no? - alle cose che dice, costantemente oscillanti tra estremo interesse e volgare provocazione.
Anche ieri sera, l'allenatore portoghese ha tenuto fede al proprio personaggio, offrendo al pubblico - al di là della fede calcistica e della maggiore o minore condivisione di ciò che andava dicendo - alcuni momenti di grande televisione, così inusuale alle nostre latitudini. Che dire, infatti, della risposta data al conduttore che gli chiedeva se ritenesse di essere davvero antipatico? "Non è vero - ha detto serafico - che sono antipatico, e nemmeno che sono sempre incazzato. Neppure Gesù piaceva a tutti...". E quando ha trovato un nuovo modo per parlar male dell'allenatore dell'altra squadra milanese? "Tanti hanno vinto la coppa [la Champions League, n.d.a.] più di una volta, ma c'è anche un solo club - ha ribadito con studiata perfidia - che vinceva una finale 3-0 e l'ha persa".
Se dal punto di vista strettamente spettacolare, comunque, il momento più azzeccato mi è sembrato quello della studiata e imbronciatissima indifferenza ostentata mentre la showgirl scosciata e seminuda di turno gli ballava sensualmente intorno, devo dire che la parte più sorprendente della trasmissione, almeno secondo me, c'è stata quando Piero Chiambretti ha chiesto a Mourinho se, in caso non riuscisse a vincere la Champions League nemmeno il prossimo anno, non pensasse di andare a lavorare in miniera. Ebbene, il portoghese non ha perso la sua sfrontatezza neanche di fronte a questa scherzosa provocazione e ha risposto sfoggiando persino competenze cinefile: "Ma perché - ha chiesto a uno sbalordito Pierino - tu che cosa hai fatto quando il tuo film non ha incassato come pensavi?". Insomma, la notizia è che Josè Mourinho aveva preparato nei minimi dettagli anche la sua comparsata televisiva di ieri sera, studiando tutto del suo interlocutore e venendo a conoscenza persino del flop dell'esordio cinematografico di Chiambretti, il misconosciuto - per i comuni mortali, ma non per Josè Mourinho da Setubal, Portogallo - Ogni lasciato è perso, pellicola del 2000 di rara bruttezza e insignificanza.
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grande fratello
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