giovedì 9 luglio 2015

copa america: prima volta per il cile su un'argentina di perdenti

Di Diego Del Pozzo

Qualche giorno di mare, senza essere connesso, mi ha impedito di pubblicare prima le mie brevi note sulla finale della Copa America 2015, che sabato scorso ha visto il Cile padrone di casa conquistare il prestigioso trofeo per la prima volta nella storia, ma soprattutto ha fatto segnare un'ulteriore - l'ennesima - pagina nera nella parabola di una generazione di calciatori argentini fortissimi, ma che rischiano seriamente di essere ricordati negli annali come "magnifici perdenti", a partire da Leo Messi, ancora una volta deludente in una finale con la maglia dell'Albiceleste e lontano parente di quello straripante che si può abitualmente ammirare nel Barcellona.
Higuaìn tira alle stelle il suo rigore e il Cile vince la Copa America
Finale spettacolare e intensissima nel primo tempo, quella tra Cile e Argentina, con pressing feroce da parte dei giocatori della Roja e con gli argentini a ribattere colpo su colpo (in senso tecnico, ma anche fisico). Il match, poi, diventa più controllato ma sempre combattuto nella sua seconda metà, quindi teso e bloccato nei tempi supplementari. Alla fine, il tabellone indica lo 0-0, ma ai calci di rigori i padroni di casa superano l'Albiceleste, addirittura con un largo 4-1, suggellato dalla trasformazione decisiva di Alexis Sanchez. Così, con grande fatica ma tutto sommato con merito, il Cile compie la missione attesa da un intero popolo e porta a casa la prima Copa America della sua storia, nel tripudio di uno stadio nazionale di Santiago davvero strapieno.
L'Albiceleste da parte sua, invece, perde l'ennesima occasione di vincere un trofeo importante, con una generazione di giocatori fortissimi, ma che - come ho scritto in apertura - rischiano seriamente di essere ricordati come perdenti. Emblema di tutto ciò può essere considerato un centravanti molto dotato come Gonzalo Higuaìn, ancora una volta nervosissimo sul dischetto del rigore. Tra i tiratori argentini che falliscono il proprio calcio da fermo, infatti, spicca proprio l'attaccante del Napoli, giunto al non invidiabile record stagionale di 5 errori su 8 rigori calciati. Il Pipita resta certamente un grande attaccante, ma a questo punto, in vista della nuova stagione, spero che il nuovo tecnico partenopeo Maurizio Sarri abbia il coraggio di affidare a qualcun altro i tiri dal dischetto. Magari, a un freddo specialista come Gabbiadini. E non mi pare che in una simile scelta vi possa essere nulla di male...
Ovviamente, in conclusione, chi tifa Napoli non può che fare i complimenti alla Roja del capocannoniere Edu Vargas (a pari merito col peruviano Guerrero), allenata con mano sicura e idee chiare da un tecnico bravo e preparato come Jorge Sampaoli. 

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