(Circo Massimo - 2 novembre 2011)
Il Napoli ha rischiato il crollo, e questo non era nelle previsioni, pur sapendo che il Bayern è di altro livello. E proprio quando gli scricchiolii si moltiplicavano, accompagnati dai 3 gol in 40' dell'implacabile Mario Gomez, la squadra si è riaccesa, tornando, a tratti, il Cavaliere elettrico dei momenti buoni, e spingendo la rimonta fino a sfiorare l'incredibile pareggio al penultimo respiro (l'ultimo è stato quello di De Sanctis che, avventuratosi anch'egli in attacco, s'è dovuto far di corsa tutto il campo per togliere di porta il pallone del 4-2).
L'esultanza dei tedeschi al fischio finale esprime meglio di qualsiasi parola la paura che devono aver provato. Padroni del campo e del punteggio, avevano cominciato a fare melina e torello fin dalla mezzora del primo tempo. Averli seriamente spaventati con un'ottima ripresa, in parte giocata in inferiorità numerica, è gran titolo di merito per il Napoli. Mazzarri ha diritto di pensare che un avvìo di gara meno timoroso avrebbe potuto produrre un altro risultato, ma contemporaneamente ha il dovere di riflettere sull'evidente stanchezza di Cavani, ormai appannatosi in maniera preoccupante, come della scarsa incisività di Hamsik. La Juve in arrivo non pare disposta a perdonare molto più del Bayern [...].
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