venerdì 26 novembre 2010

un bel libro sulla solitudine dei portieri di calcio

"Sono un combattente solitario. Dopo di me non c'è più nulla. Sono l'ultimo uomo, ne sono consapevole, nessuno può fare nulla per me...". Nelle parole di Uli Stein, mente sveglia e numero uno dell'Amburgo negli Anni Ottanta, l'essenza del ruolo del portiere, rimasto una figura romantica e vulnerabile anche nel nostro calcio moderno.
Proprio sull'originalità del ruolo punta il dito l'autore di questo esauriente e divertente almanacco dei portieri, sorta di azzeccata raccolta di personaggi e storie, tutte particolari e imprevedibili. Dai mitici Combi, Jascin, Zoff, Banks, Maier ai supermen moderni (Buffon, Casillas, Julio Cesar); e poi Albertosi, Zenga, Shilton, Ceni, Barthez, Pfaff, Kahn, Mazurkiewicz... Un capitolo è dedicato anche ai "numeri 1 che non ti aspetti", a quei personaggi della storia o della letteratura accomunati dall'essere stati - in qualche momento, lungo o breve, della loro vita - portieri di calcio: Camus, Nabokov, Che Guevara, Conan Doyle, fino ad arrivare addirittura a Giovanni Paolo II. Infine, da Abbiati a Zoff, le schede dei portieri più famosi. "Essere un bomber è un sogno, fare il portiere è una missione".

Gianpaolo Santoro, La solitudine dei numeri uno, ManifestoLibri - 176 pagine, 18 euro.

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