(La Gazzetta dello Sport - 15 settembre 2011)
Ventuno anni di lontananza da quella che allora si chiamava Coppa dei Campioni erano tanti per il Napoli, ma erano pochi rispetto ai 43 di assenza del City. E allora per celebrare il suo doppio debutto, in Champions e in casa, il grande schermo scalda l'attesa proiettando immagini del passato europeo degli antenati di Dzeko e Aguero. Tra i tanti gol si vedono anche quelli rifilati al milanista Albertosi in una partita di Coppa Uefa del 6 dicembre 1978 vinta 3-0, anch'essa storica perché fu l'ultima in Europa di Rivera. I trionfi del passato però caricano soltanto i tifosi della squadra di Mancini, che rispetto all'ultima passeggiata contro il Wigan ritrova Zabaleta, Kolarov, Nasri e Dzeko. Tra i due bentornati nella coppa dei ricchi, il City conferma di avere più uomini di classe e più voglia di arrivare subito al sodo. Il Napoli, però, fa capire subito di non lasciarsi intimorire, evitando di farsi schiacciare oltre i limiti della decenza.
Con il gigante Tourè padrone in mezzo al campo al fianco di Barry, alle spalle del trio Silva-Aguero-Nasri a supporto di Dzeko, il City fa paura quando parte in velocità. Al momento del dunque, però, c'è sempre una gamba di Campagnaro e Aronica, oppure la testa di Cannavaro ad anticipare gli uomini di Mancini, troppo dipendenti dal folletto spagnolo Silva, che sembra un incrocio tra Xavi e Iniesta. Rinfrancato dalla grande concentrazione di Zuniga e dal movimento continuo di Gargano, al fianco del preziosissimo Inler, il Napoli ha sempre la forza di ripartire. E quando al 18' Zuniga smarca Lavezzi, solo la sfortuna nega il gol all'argentino che calcia benissimo, ma vede il suo pallone finire sulla traversa. Proprio Lavezzi, però, regala da un angolo un pallone a Tourè che va via da solo e dopo aver scambiato con Aguero pareggia il conto delle traverse.
Superato senza danni il primo tempo, il Napoli acquista fiducia crescendo alla distanza come le grandi squadre. Hamsik calcia a colpo sicuro, ma trova Kompany che respinge sulla linea il suo pallone. E' il segnale che spaventa e frena il City, mentre Mazzarri è costretto a inserire Dzemaili al posto dell'acciaccato Lavezzi. E proprio l'ultimo arrivato squarcia la difesa avversaria con le sue discese, sfiorando il gol. Poi è Maggio che in contropiede consegna a Cavani il pallone dell'1-0. Sembra fatta, ma il City ha un sussulto di orgoglio. Aguero colpisce la traversa, poi è Kolarov su punizione a sorprendere De Sanctis sul primo palo. Un'altra squadra si spegnerebbe, ma non il Napoli che riprende ad attaccare, anche quando Mancini, senza lo squalificato Balotelli, inserisce Tevez al posto di Dzeko. Niente da fare: è il City ad arrendersi alla squadra di Mazzarri, non il contrario. E allora grazie Napoli e avanti così. Perché questo è soltanto l'inizio.
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