Comunque, per rimettere assieme i cocci della gioielleria nerazzurra è stato chiamato il miglior allenatore italiano disponibile su piazza, quel Claudio Ranieri (qui nella foto, mentre dirige il suo primo allenamento ad Appiano Gentile) perfetto per missioni di questo tipo, anche se sarà strano vederlo seduto sulla panchina della squadra che, in questi anni, ha contrastato prima alla guida della Juve e poi con la Roma.
E proprio a proposito del passato juventino di Ranieri, argomento che ha già fatto storcere il naso a troppi puristi interisti, mi piace ridare qui il giusto peso a quel passato. Alla guida di una Juventus mai sentita sua fino in fondo, l'allenatore romano pagò, ancora una volta, il pessimo rapporto con lo storico nemico Luciano Moggi. Se si riflette in maniera obiettiva, infatti, non si può fare a meno di riconoscere come sia stato proprio "Lucky Luciano" - che, all'epoca, negli ambienti juventini interni ed esterni alla società contava ancora molto (Alessio Secco, Tuttosport, i tifosi, Del Piero...) - a contribuire massicciamente al montare di quel clima da "terra bruciata" sviluppatosi innaturalmente attorno a Ranieri, fino al culmine dell'incontro segreto (segreto?) tra Blanc e Lippi e della ridicola e offensiva cacciata a due giornate dalla fine della sua seconda stagione, in favore del lippiano Ciro Ferrara, quando uno dei due match ancora da disputare era nientepopodimenoche "l'amichevole" stagionale col Siena. Insomma, Claudio Ranieri non può essere considerato per nulla "juventino" e, anzi, proprio questa sua scarsa "appartenenza" non gli ha consentito di resistere più a lungo in quell'ambiente a lui abbastanza ostile.
Dunque, anche per questo motivo, oltre che per il 4-3-1-2 che riproporrà immediatamente, per l'Inter attuale rappresenta la migliore scelta possibile...
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