lunedì 27 dicembre 2010

nasce la rivista di studi breriani, per ricordare un grande

Di Furio Zara (www.corrieredellosport.it)

Se oggi si parla ancora di Gianni Brera, a quasi vent'anni dalla sua morte e a più di settanta dal primo articolo, significa che siamo di fronte a un giornalista unico, un punto di riferimento per almeno tre generazioni di colleghi, una stella polare lontana e inimitabile. Significa, di fatto, che c'è ancora molto da dire e da imparare. E' per questo motivo che un gruppo di amici ha avuto l'idea di proporre una Rivista di studi breriani, dando alle stampe i Quaderni dell'Arcimatto. Studi e testimonianze per Gianni Brera.
Viene sancita così, in maniera definitiva, quella verità che tanti per pigrizia sfuggivano: Brera è stato prima di ogni altra cosa un intellettuale irregolare che ha attraversato, con la maestria della sua penna, la storia dell'Italia. Si è occupato di sport in generale, e di calcio in particolare, con il metodo dello storico e la passione di chi è curioso della vita e delle sue infinite sfumature. Gustosissimi, tra gli altri, il capitolo in cui si racconta del colpo di fulmine per Gioàn Piubello e quello dedicato alla storia d'amore e d'odio tra Gianni Brera e Giovanni Arpino, due cavalli di razza che con i loro articoli ci hanno raccontato come si fa giornalismo.

Quaderni dell'Arcimatto. Studi e testimonianze per Gianni Brera (Rivista di studi breriani), Limina Edizioni - 156 pagine, 20 euro.

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