Invece, da Belfast la squadra di Prandelli ritorna con qualche dubbio in più circa la reale caratura internazionale di troppi giocatori, a partire dal leader tecnico Cassano per giungere al rilanciato Borriello e al pariruolo Pazzini, colpevoli di essersi divorati le due più clamorose occasioni da rete dell'intero match. Il ritmo dell'Italia è stato troppo blando, nonostante la buona prova di Mauri: e le tante chance di far gol lo stesso dimostrano soltanto che, alzando un po' quel benedetto ritmo di gioco, si sarebbe potuto sferrare facilmente il colpo del k.o. ai nordirlandesi.
Adesso, martedì a Genova, gli azzurri si troveranno di fronte una Serbia ferita dall'inatteso stop casalingo contro gli estoni. E i serbi, come tutti i balcanici, sono sempre da prendere con le molle; soprattutto quando tutto sembra remargli contro...
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