(Corriere della Sera - 29 luglio 2011)
A furia di produrre cinepanettoni, Aurelio De Laurentiis ha agito secondo copione: solo il Boldi di S.P.Q.R avrebbe potuto prendersela con il cervellone della Lega, solo il De Sica di Vacanze a..., quando interpreta il borghesuccio che si destreggia fra moglie e amante, avrebbe potuto dire "È tutto pilotato, teste di c...o, siete delle mer..."; solo i giovani Propizio e Fremont avrebbero potuto fuggire in motorino, senza casco.
Da consumato protagonista del mondo del cinema, il produttore napoletano sa come conquistare la scena. Con una sola piccola, decisiva differenza: nel mondo del cinema il produttore agisce dietro le quinte, la sua forza sta nel non apparire mai; nel mondo del calcio, invece, sono i presidenti a calcare il palcoscenico. Ogni giorno in tv e sui giornali, ogni giorno un'intervista per una trattativa di calciomercato, ogni giorno una visita in pompa magna ai "ragazzi" che sudano in qualche ritiro. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha sentito il bisogno di avvertirlo: "Non è ancora entrato nel nostro mondo, probabilmente continua a fare ciò che fa nel mondo dello spettacolo. Ma il calcio è diverso dal cinema".
Siamo sicuri che il calcio sia così differente dal cinema? La più diffusa giustificazione sociologica, a proposito dei cinepanettoni, è che metterebbero a nudo l'Italia cialtrona in cui viviamo. Dietro la facile risata, ci sarebbe una riflessione grottesca. E il calcio, non quello giocato, ma quello parlato (nelle risse televisive, nella gestione e nelle esternazioni di certi presidenti, nello scandalo scommesse) non è parte integrante della cialtroneria italica? Come ha detto una volta Christian De Sica, "i cinepanettoni sono ordinari, molte volte ripetitivi, orgogliosamente grossolani". È una definizione che calza a pennello per alcuni personaggi che girano attorno al pallone. Siamo al calciopanettone?
Mi sembra di capire che a Grasso, in fondo in fondo, sia più simpatico De Laurentis che il moralista dell'ultima ora, Preziosi...
RispondiEliminaHai visto, anche a te un commento. Lunga vita ad Aurelio Sordi.