Il problema - che sta allarmando i tifosi e lasciando perplessi i semplici osservatori, nonostante la fiducia della quale Walter Mazzarri gode agli occhi di entrambi - è che tutte le operazioni di calciomercato realizzate finora sono state assolutamente schizofreniche, come se non vi fosse una strategia chiara in società, tranne che quella di limitare il più possibile le ambizioni di una squadra che, invece, per bocca del suo presidente vorrebbe qualificarsi per la Champions League entro un paio d'anni: insomma, meglio una dorata "medietà" che i rischi del passo più lungo della gamba (anche se, forse, in una piazza come Napoli il passo non sarebbe affatto da considerarsi più lungo della gamba...).
Fino a questo momento, infatti, il Napoli ha effettuato le seguenti operazioni di mercato, reparto per reparto e senza considerare i cosiddetti "esuberi" di ritorno dai vari prestiti: in porta, innanzitutto, ha per fortuna rimandato in Argentina l'improponibile Navarro; in difesa, ha venduto a titolo definitivo Contini e sta per cedere anche Rinaudo, senza averli sostituiti con nessuno tranne che col rientrante Santacroce (e manca almeno un centrale come riserva di Paolo Cannavaro); a centrocampo, ha svenduto Datolo e gli ottimi Bogliacino e, soprattutto, Cigarini, per puntare sull'incontrollabile Blasi (di rientro da Palermo dopo un anno di panchina), sul promettente giovanotto Maiello e sul medianaccio algerino tutto fisico e temperamento Hassan Yebda (tutto da sperimentare, però, a livello di calcio italiano); in attacco, infine, ha ceduto l'enigmatico Hoffer, il solido Denis, il nazionale italiano Fabio Quagliarella, sostituendoli con Edinson Cavani (ottimo acquisto, attaccante versatile, ma non propriamente un uomo d'area da venti gol a stagione: qui nella foto, la sua bella rete a Firenze), col trequartista José Ernesto Sosa (che farà la riserva di Hamsik e/o Lavezzi), con lo stagionato Cristiano Lucarelli e con l'altro virgulto Camillo Ciano (che sarebbe stato più saggio mandare alla corte di Zeman, com'è stato fatto per l'altro "gioiellino" Insigne, per farli valorizzare entrambi dal calcio iper-offensivo del Boemo).
Insomma, a meno di clamorose aggiunte dell'ultimo minuto, la coperta mi sembra un po' corta, tenuto conto che in Europa League il Napoli dovrà affrontare squadroni come Liverpool e Steaua Bucarest di giovedì sera, per poi rituffarsi - presumibilmente con gli stessi titolari di metà settimana, perché le riserve non offrono molte garanzie - nel successivo week-end di Serie A. Ho la sensazione che, in estate, Mazzarri abbia preteso e ottenuto "carta bianca" dalla società, puntando tutto su un gruppo ristretto ma motivatissimo, su una solidità tattica derivante dalla continuità tecnica e dalla conseguente maggiore conoscenza dei suoi schemi e sul feeling instauratosi con le stelle - si fa per dire... - presenti in rosa (Hamsik, Lavezzi, Cavani, Gargano, Maggio, De Sanctis). Il giochetto potrebbe anche riuscire, ma nel corso della stagione tutto deve andare assolutamente per il verso giusto, senza infortuni gravi e altri contrattempi.
Ciò che lascia un po' perplesso il tifoso napoletano che è dentro di me, però, è il precedente della stagione dell'ultima Sampdoria guidata dal tecnico toscano, finalista di Coppa Italia ma estremamente deludente in campionato proprio perché logorata dagli impegni europei del giovedì sera.
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