lunedì 1 giugno 2015

napoli: diario personalissimo di quattro mesi vissuti pericolosamente

Di Diego Del Pozzo

Rompo il lungo silenzio del mio blog recuperando i post che ho pubblicato in questo periodo (da metà febbraio a oggi) su Facebook, per assemblare un personalissimo "diario azzurro" di quattro mesi e mezzo vissuti pericolosamente, tra polemiche, illusioni, delusioni, fallimenti, rimpianti.

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14 febbraio (dopo Palermo - Napoli 3-1 e la clamorosa papera di Rafael, che lo farà finire in panchina fino al termine della stagione)
Ci hanno fatto (rosa)neri! Però, certo, avere anche il portiere aiuterebbe...
Credo che nei confronti di Rafael pesi molto l'atteggiamento da maestro di Benitez, che vuole far crescere un giovane del quale, evidentemente, percepisce le potenzialità. E' anche vero, però, che oggi come oggi Andujar offre molte più garanzie e maggiore sicurezza, anche ai compagni. Finora, la stagione del Napoli è paradossale: domina quasi sempre le partite, perché sa che ogni volta che subisce un tiro in porta arriva il gol avversario. Con un portiere tra i pali avrebbe almeno sei-sette punti in più.

24 febbraio (dopo Napoli - Sassuolo 2-0)
Il nostro centravanti di riserva farebbe comodo come titolare a parecchie squadre di Serie A, anche ad alcune di vertice. Per fortuna, però, lo abbiamo noi, inserito all'interno di una rosa che, sotto Benitez, è sempre più ampia e qualitativa.
Ah, a proposito, stasera Duvàn Zapata ha letteralmente travolto il Sassuolo.

2 marzo (dopo Torino - Napoli 1-0)
Il Napoli stasera ha perso perché non ha messo tutto in campo. E contro l'ottimo Torino di questo periodo (12 risultati utili consecutivi, togliendo punti anche a Juventus, Inter e Fiorentina, oltre che agli azzurri) bisognava mettere tutto in campo.
Comunque, riassumendo, primo tempo sotto tono, poi primi 20 minuti della ripresa col Torino schiacciato nella sua metà campo, quindi follia di Koulibaly che regala ai granata il calcio d'angolo decisivo e rovescia l'inerzia del match, infine forcing confuso del Napoli fino al fischio conclusivo. Anche così, il pareggio sarebbe stato comunque meritato.
Il Torino fa quello che doveva fare, chiudendo ogni spazio, tenendo 11 uomini dietro la linea della palla e facendo densità in modo fantastico. Il Napoli poteva fare di più, ma l'errore di Koulibaly cambia il corso del match. Senza quell'episodio, nella mezz'ora finale probabilmente gli uomini di Benitez avrebbero portato il match a casa (con i granata in calo, per ammissione dello stesso Ventura).
Detto ciò, al Torino vengono risparmiate dall'arbitro ben due espulsioni: prima a El Kaddouri e poi a Quagliarella, entrambi già ammoniti e autori di brutti falli meritevoli del secondo giallo. Nel post-partita in tv, Benitez si riferiva soprattutto a questi due episodi, anche se nessun commentatore ha avuto la decenza e l'onestà di farlo notare.
In ogni caso il "Sono stanco!" di Rafa è destinato a fare molto rumore e a lasciare qualche strascico.

9 marzo (dopo Napoli - Inter 2-2)
L'Inter di Roberto Mancini non è una piccola squadra, come avevo provocatoriamente scritto ieri sera per stuzzicare qualche amico interista. È una grande e potente società che, dopo qualche anno di difficoltà, sta provando a riprendere la retta via, pur sforando sistematicamente i parametri del Fair Play finanziario imposto (ma a chi?) dalla Uefa.
In particolare, con la guida di Mancini i nerazzurri hanno ripreso a ragionare da grande squadra, pur non essendolo ancora, mettendo in campo sfrontatezza e coraggio come da quelle parti non si vedevano da tempo.
Ed è esattamente ciò che s'è visto nei 20 minuti finali del match di ieri sera, con l'allenatore jesino che è passato a un 4-2-3-1 iperoffensivo e ha convinto i suoi, grazie anche a un netto calo atletico e mentale del Napoli, che una doppia rimonta sarebbe stata ancora possibile. Addirittura, nel post-partita, Mancini ha rimproverato i suoi per non avere cercato il gol della vittoria nei secondi conclusivi, contro un avversario in inferiorità numerica, a riprova del tipo di mentalità che sta provando a inculcare loro.
Però, però... Però, peccato per gli amici interisti che ieri sera al San Paolo vi siano stati anche i precedenti 70 minuti di gioco. E che, per tutto questo tempo, un Napoli voglioso, grintoso, veloce e attento abbia quasi completamente annullato l'Inter, con un notevole ritmo di gioco, un pressing continuo a centrocampo (dove s'è distinto un ritrovato Inler, per me migliore in campo), producendo e sprecando talmente tante palle-gol come poche altre volte in questa stagione.
In particolar modo, raramente avevo visto un Gonzalo Higuaìn così sprecone e impreciso come ieri sera, con ben quattro chiare occasioni da rete non finalizzate nel solo primo tempo (rasoterra a lato a incrociare dalla destra, bomba in bocca ad Handanovic sempre dalla destra, tentato pallonetto da sinistra ben bloccato dal portiere, altro tiro da sinistra: tutti dall'interno dell'area di rigore). E se a quelle del Pipita si aggiunge l'altra di Hamsik, si capisce bene come il micidiale uno-due Marek-Gonzalo d'inizio ripresa sia stato la semplice e quasi ovvia conseguenza di quanto avveniva sul terreno di gioco.
Da parte sua, l'Inter dava comunque una sensazione di pericolosità, non suffragata però dai fatti, dato che Andujar veniva impegnato raramente e che l'attacco nerazzurro produceva, fino al doppio svantaggio, soltanto qualche colpo di testa fuori di poco. Tutto ciò, come detto, fino a una ventina di minuti dalla fine. Poi, i cambi di Mancini, quelli forse un po' tardivi di Benitez, il braccino corto e le insicurezze degli azzurri facevano il resto.
La partita, comunque, è stata bellissima. E con più allenatori come Rafa e il Mancio l'intera Serie A potrebbe ritrovare molto più presto la dignità perduta ormai da troppo tempo.

13 marzo (dopo Napoli - Dinamo Mosca 3-1)
Il Napoli domina la Dinamo Mosca nel match d'andata degli ottavi di Europa league, rimontando con grande autorità il gol di svantaggio subìto a freddo e poi spazzando via gli avversari (in dieci per tutto il secondo tempo) grazie alla tripletta di uno straripante Gonzalo Higuaìn. Ottima prova anche per Mertens, imprendibile sulla fascia di competenza. Peccato soltanto per non essere riusciti a segnare, in superiorità numerica, anche il quarto gol, che sarebbe stato prezioso in vista della gara di ritorno. A Mosca, comunque, la Dinamo dovrà attaccare per provare a segnare e, presumibilmente, sarà costretta a offrire il fianco alle micidiali ripartenze azzurre.

17 marzo (dopo Verona - Napoli 2-0)
Quei cafoni della Lazio non hanno alcun rispetto per la crisi della Roma. Non come noi, che da settimane continuiamo a coccolarli e a circondarli di premure e attenzioni. È proprio vero che signori si nasce. E noi modestamente...

19 marzo (dopo Dinamo Mosca - Napoli 0-0)
A Mosca, match davvero molto divertente, gestito dal Napoli con sicurezza. Tante occasioni da gol da una parte e dall'altra. Grande approccio da parte degli azzurri, molto spregiudicati, che nella prima mezz'ora mettono subito le cose in chiaro. Higuaìn sprecone e pali di Mertens e Callejon. Al fischio finale, Dinamo Mosca eliminata e Napoli qualificato per i Quarti di finale di Europa League.

23 marzo (dopo Napoli - Atalanta 1-1 con gol irregolare convalidato ai bergamaschi)
Tanto adesso diranno che siamo piagnoni...
L'arbitraggio di stasera è stato inquietante. Prestazione deludente del Napoli, ma nell'ultima mezz'ora ho visto cose strane (da parte dell'arbitro). Spero ovviamente di essere paranoico, ma episodi come il vantaggio non concesso mentre Mertens stava per tirare in porta dal limite dell'area sono cose che ho visto davvero pochissime altre volte. E l'ammonizione al solo Maggio e non all'atalantino che ha calciato il pallone via a gioco fermo? E il recupero nel quale in pratica non s'è giocato?

4 aprile (dopo Roma - Napoli 1-0)
Sconfitta assurda e immeritata contro una Roma piuttosto imbarazzante. Ma, se non si butta il pallone in rete, diventa difficile vincere le partite. Adesso, il Napoli può e deve puntare con decisione sulle coppe (Coppa Italia e, soprattutto, Europa League), cercando comunque di concludere degnamente il campionato.
Oggi l'arbitro ha influito poco: solo per la mancata espulsione di De Rossi dopo un quarto d'ora e per De Guzman fermato nel finale per fuorigioco inesistente mentre se ne andava in porta (il rigore per me non c'era). Il problema vero, piuttosto, è la cronica mancanza di cattiveria e la scarsa qualità a centrocampo. Detto ciò, se oggi fossi un tifoso della Roma sarei abbastanza imbarazzato. Quando Florenzi ha impiegato un quarto d'ora per lasciare il campo per la sostituzione (come un giocatore della peggiore provinciale in trasferta sul campo di una grande) ho provato sincera tenerezza.

8 aprile (dopo Napoli - Lazio 0-1)
La semifinale di Coppa Italia di stasera l'ha vinta Pioli, quando ha spostato Felipe Anderson (fortissimo) da sinistra a destra, opponendolo all'impresentabile Ghoulam invece che al brillante Maggio, capace di annullarlo per quasi un'ora. Comunque, c'è poco da dire: Napoli in chiara involuzione e Lazio tutto sommato meritatamente in finale.
Sull'azione decisiva c'è un fuorigioco nettissimo di Klose (anche se per la Rai è avvenuto 40 secondi prima), ma la verità è che il Napoli non segna più! E, poiché il golletto lo subisce sempre, questo è un problema serio. Il gioco non scorre più fluido come avveniva fino a un po' di tempo fa e, in più, Higuaìn è molto giù di tono.
Il Napoli stasera poteva qualificarsi tranquillamente anche giocando così, ma ribadisco che a me non è piaciuto. Le occasioni le abbiamo avute noi, ma anche loro. E non dimentichiamo che l'unica parata seria la aveva fatta Andujar poco prima del gol (su un altro cross da destra di Felipe Anderson, che è veramente forte).
Il Napoli non segna più! E, poiché il golletto lo subisce sempre, questo è un problema. Il gioco non scorre più fluido come avveniva fino a un po' di tempo fa e, in più, Higuaìn è abbastanza giù di tono.
Ovviamente, adesso contano soltanto 5 partite: quelle che ci vogliono per vincere l'Europa League e qualificarci per la Champions. E, nonostante tutto, le possibilità ci sono ancora. Incrociamo le dita e speriamo che il Pipita recuperi un po' di brillantezza (contro la Fiorentina deve riposare!).

12 aprile (dopo Napoli - Fiorentina 3-0)
Quando è concentrata, questa squadra domina gli avversari. Quando è concentrata...

16 aprile (dopo Wolfsburg - Napoli 1-4)
Mi devo ripetere: quando è concentrata, questa squadra domina gli avversari. Quando è concentrata. Grande Napoli, stasera in Europa League, con un immenso Marek Hamsik migliore in campo. E i temutissimi lupi del Wolfsburg sono stati ridotti a lupacchiotti...
Stavolta, Benitez ha avuto ragione su tutto: su Inler schierato invece di Gargano, su Hamsik un po' risparmiato negli ultimi tempi in vista di questa serata, su Britos titolare per Koulibaly, sulla tempistica e le modalità dei cambi. E il modo nel quale sta reinserendo Lorenzo Insigne mi pare un piccolo capolavoro.
A proposito di Insigne, resto sempre più convinto che senza il suo infortunio tutta la stagione del Napoli sarebbe stata molto diversa, perché a novembre - quando ci fu la sua definitiva esplosione, poco prima che si facesse male a Firenze - la squadra aveva trovato una quadratura tattica che poi, purtroppo, ha un po' perso. E che sta ritrovando, non a caso, adesso.

19 aprile (dopo Cagliari - Napoli 0-3)
"Oh, stamm' arrivann'!".
Quello di Cagliari è stato un buon allenamento. Ma si è visto nuovamente un Hamsik sontuoso.

24 aprile (dopo Napoli - Wolfsburg 2-2)
Il Napoli torna in semifinale di una coppa europea dopo ben 26 anni. E lo fa eliminando una squadra molto forte come il Wolfsburg, che nel match di ritorno dei quarti di finale, pur partendo dall'1-4 dell'andata, ha attaccato gli azzurri con grande orgoglio, tentando di rovesciare una situazione oggettivamente complicatissima.
Da parte sua, il Napoli ha allenato difesa e portiere nel primo tempo (bruttino) e l'attacco nei 25 minuti iniziali del secondo, per poi uscire dal campo una volta trovatosi sul 2-0 (con gol di Callejon e Mertens), favorendo il quasi logico 2-2 finale.
Adesso, restano in lizza per la conquista dell'Europa League gli uomini di Rafa Benitez, la Fiorentina, il Siviglia detentore del trofeo e il sorprendente Dnipro, certamente la meno qualitativa del lotto.
Così, a caldo, in vista del sorteggio per le semifinali, azzarderei Napoli-Dnipro e Siviglia-Fiorentina, con finale a Varsavia tra - bando alla scaramanzia - azzurri e andalusi. E Gonzalo Higuaìn capocannoniere del torneo. Incrociamo le dita!

26 aprile (dopo Napoli - Sampdoria 4-2)
Un Napoli sontuoso fa un sol boccone della coriacea Sampdoria di Sinisa Mihajlovic (futuro tecnico azzurro) e lancia lo sprint finale per il secondo posto in Serie A dall'alto di una condizione atletica e mentale fantastiche, certamente merito del turnover sapiente praticato fin qui da Rafa Benitez.
Il 4-2 finale sta strettissimo agli azzurri, che stritolano i doriani con un pressing feroce, un possesso palla stordente e una notevole intensità di gioco. Il gol di svantaggio è recuperato quasi subito (Gabbiadini con la complicità di Viviano) e da lì in poi una valanga si abbatte sulla Samp.
Grande partita di Higuaìn (doppietta per lui), ma Lorenzo Insigne (con la fascia di capitano sul braccio) si staglia sugli altri griffando una prestazione d'autore fatta di talento, lucidità, intensità, acume tattico, spirito di sacrificio, condendo il tutto con un gol bellissimo. E, stasera più che mai, non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la comunque magnifica stagione del Napoli di Benitez senza il grave infortunio che fermò Lorenzo a novembre, quando si trovava nel suo migliore momento della carriera.

30 aprile (dopo Empoli - Napoli 4-2)
Boh!

4 maggio (dopo Napoli - Milan 3-0)
Comunque, nemmeno la partita di ieri sera è riuscita a farmi superare il disagio interiore che sto vivendo fin dalla gara d'andata, né a darmi una risposta alla domanda che continuo a farmi ogni volta che vedo giocare (?) la squadra di Superpippo: ma cumme amm' fatto a perdere cu 'sti sciemi?

7 maggio (dopo Napoli - Dnipro 1-1)
Ci mancava soltanto il guardalinee cieco!
Comunque, questo Napoli non può essere eliminato da questo Dnipro. Sembravano quelle squadracce provinciali anni '70 in trasferta sul campo di una grande. Il problema è che l'arbitro gli ha consentito falli e perdite di tempo e gli ha regalato un gol assurdo!
Ma, dopo il match di stasera, ne sono ancora più convinto: nonostante l'1-1 casalingo (con gol ucraino in fuorigioco di due metri), il Napoli andrà a vincere la semifinale di ritorno in Ucraina e si qualificherà lo stesso per la finale di Europa League contro il Siviglia!

10 maggio (dopo Parma - Napoli 2-2)
Sono davvero sconcertato... E adesso ci stiamo prendendo pure "l'imparata di crianza" da Donadoni e da Sky. La beffa oltre al danno. Mah...
Il Napoli ha buttato la partita. Ma contro il Parma la hanno buttata anche Juventus, Roma, Fiorentina, Inter. Mentre sono fioccati gli 0-4 dei parmensi contro squadre medio-piccole.
Il problema è che la presenza in campionato di una squadra fallita falsa inevitabilmente il torneo, perché molti loro risultati e molte loro prestazioni nascondono motivazioni extratecniche.
Comunque, a parte lo stucchevole gioco a perdere tra Lazio, Roma e Napoli, dopo questa giornata di Serie A provo a guardare il bicchiere mezzo pieno: due giornate fa, il Napoli era a 6 punti dal secondo posto; adesso, a tre giornate dalla fine, è a 4 punti e a soli 3 dalla Lazio terza, che deve ancora affrontare la Sampdoria fuori casa, la Roma nel derby e poi venire al San Paolo.
Insomma, sin prisa pero sin pausa, un miracolo finale ‪#‎cipuòstare‬.
Ovviamente, con un minimo di regolarità in più (giusto un minimo...), il Napoli adesso sarebbe secondo in tutta tranquillità.

12 maggio (dopo l'assurda squalifica di Benitez)
Vorrei rassicurare il giudice sportivo che ha squalificato Rafa Benitez per una giornata, per una frase offensiva nei confronti del calcio italiano. Ebbene, caro giudice, non si preoccupi: il calcio italiano si offende già molto bene da solo.

14 maggio (dopo Dnipro - Napoli 1-0)
Dnipro-Napoli è finita 1-0, con gli ucraini qualificati per la finale di Europa League, che disputeranno a Varsavia contro la grande favorita Siviglia.
Nelle sue due partite di semifinale, il Napoli ha costruito tante occasioni da gol, ma ha finalizzato una sola volta (all'andata, con David Lopez), mentre il Dnipro ha segnato due reti irregolari, la settimana scorsa e stasera. E, oltre a convalidare il gol viziato da un fallo netto su Britos, l'arbitro serbo Mazic e i suoi mediocri collaboratori, come si temeva alla vigilia, hanno - nell'ordine - fermato Higuaìn da solo davanti al portiere per un fuorigioco inesistente, evitato di ammonire Kankava per un netto fallo di mano per fermare una ripartenza del Napoli (e, con quel giallo, in seguito sarebbe stato espulso), non fischiato un rigore per gli azzurri in seguito a un altro intervento ucraino di braccio a deviare un cross diretto a Mertens.
Insomma, considerati anche gli intrecci strettissimi tra il designatore Uefa Collina e la Federcalcio ucraina, credo che tra qualche anno su queste due partite di semifinale emergerà qualche verità oggi indicibile.
Comunque, Dnipro-Napoli è stata una gara di un'intensità pazzesca, giocata sotto un diluvio incessante, su un terreno di gioco sempre più pesante a ogni minuto che passava e con 70mila tifosi ucraini invasati sugli spalti dello stadio Olimpico di Kiev a tener vivo l'orgoglio nazionale (al fischio finale minacciosa invasione di campo).
Detto dell'arbitro serbo Mazic (molto più raffinato nell'indirizzare il match, rispetto all'imbarazzante collega norvegese dell'andata), bisogna certamente segnalare la non-prestazione di un Gonzalo Higuaìn francamente deludente anche stasera e bloccato per due volte dall'ottimo portiere ucraino, quelle di un Gabbiadini completamente fuori partita (preferito ad Hamsik dall'inizio, a mio avviso erroneamente) e di un Insigne non all'altezza delle prove recenti, la lentezza di testa e di piede del duo di centrocampo Inler-Lopez (ma questo passa il convento), più in generale un primo tempo nel quale il Napoli è rimasto molto sorpreso dal pressing feroce di un Dnipro tutto cuore e grinta (senza fare le barricate, come si temeva alla vigilia) e non ha saputo dare la necessaria intensità al suo gioco offensivo. Poi, una volta andati in vantaggio, gli ucraini hanno puntato sulla loro solidità difensiva e sulla capacità di speculare sul risultato con esperienza e malizia.
Adesso, con la delusione nel cuore, provo a consolarmi con una densa nottata dedicata ai match di ritorno degli ottavi della Copa Libertadores: now live Racing Avellaneda - Wanderes Montevideo (2-0 alla fine del primo tempo), alle 2 il bollente Boca Juniors - River Plate e alle 4.30 Atletico Nacional - Emelec.
Ma questa eliminazione del Napoli fa male...

15 maggio (il giorno dopo l'eliminazione in Europa League)
Il problema principale dell'Italia di oggi è la qualità della classe dirigente. Da lì derivano molti mali di questo Paese sempre più alla frutta. E il calcio, naturalmente, non può fare eccezione.
Dunque, se tu presidente del Napoli voti l'impresentabile e internazionalmente irrilevante Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio italiana, facendolo con un certo orgoglio e mostrando in pubblico il tuo voto al suo grande elettore e "consigliori" Claudio Lotito, allora poi non puoi lamentarti se in campo europeo il calcio italiano ha zero peso politico e se i ricchissimi e spregiudicati oligarchi ucraini riescono a fare il bello e il cattivo tempo all'interno della UEFA e a portare fino alla finale di Europa League una squadretta non più che discreta come il Dnipro. E non ti puoi lamentare perché è persino ovvio.
Oggi come oggi, infatti, l'unica realtà calcistica italiana politicamente riconosciuta a livello europeo è la Juventus, sia per storiche affinità col presidente UEFA sia perché è gestita secondo criteri al passo con i tempi (non a caso, la sua dirigenza faceva parte della minoranza anti-Tavecchio). Il Napoli, invece, sul fronte interno ha preferito schierarsi con un personaggio che nei salotti buoni del calcio europeo non conoscono nemmeno e che, va ricordato, è stato squalificato per razzismo il giorno dopo la sua elezione alla guida del calcio italiano.
D'altra parte, che con gli oligarchi ucraini non si scherzasse lo avevamo già capito quando l'Italia fu battuta dalla coppia Polonia-Ucraina nella corsa per l'assegnazione di Euro 2012, nonostante le tante evidentissime pecche del dossier della nazione ex sovietica. Anche in quell'occasione, i soldi (tanti) e il peso politico fecero la differenza.
Tornando all'attualità, basta riguardarsi le partite del Dnipro lungo tutta l'Europa League 2014-2015 per capire che anche la "sfortuna" arbitrale del Napoli in semifinale non è stata, probabilmente, casuale. A memoria, mi vengono in mente gli scippi praticati nel girone di primo turno ai danni del piccolo Qarabag (che, in pratica, si era qualificato ai danni degli ucraini) e nei quarti di finale ai danni del Bruges. Ma, probabilmente, ne dimentico altri...
E non sto cercando alibi nei confronti di un Napoli che avrebbe dovuto affrontare la semifinale di ritorno di ieri sera con ben altro ardore (e con capitan Hamsik in campo), ma i numeri dicono che, al netto degli errori arbitrali (considerando soltanto quelli più clamorosi sui due gol ucraini), i due match di semifinale sarebbero terminati 1-0 e 0-0, invece che 1-1 e 1-0 (anche se capisco bene come il diverso risultato dell'andata avrebbe causato un canovaccio tattico diversissimo al ritorno). E, nonostante tutto, adesso in finale di Europa League ci sarebbe il Napoli.
Ps: Sempre tu che hai votato per il ticket Tavecchio-Lotito in Federcalcio, non hai un po' di timori di andarti eventualmente a giocare un possibile accesso alla Champions League nello scontro diretto all'ultima giornata di Serie A proprio con la Lazio lotitiana? Non è che rischi di pentirti due volte in una sola stagione per quel voto scellerato e antistorico?

18 maggio (dopo Napoli - Cesena 3-2)
Un Napoli ancora visibilmente sotto shock e un po' involuto, dopo l'assurda eliminazione europea, viene preso per mano da un ottimo Dries Mertens (nettamente il migliore in campo, non solo per i suoi due gol) e riesce a battere il Cesena già retrocesso 3-2, restando nella scia delle due romane per la corsa al secondo e terzo posto validi per la qualificazione alla prossima Champions League. Adesso restano i due match contro Juventus e Lazio: due finali (e non è retorica!).
Ps 1: Defrel del Cesena lo comprerei domani mattina.
Ps 2: Invece, cambiando discorso, oggi il Parma degli Onesti era stanco. Strano, no?

19 maggio (splendori e miserie del calcio italiano)
Splendori e miserie del calcio italiano nell'anno di grazia 2015:
1) Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, utilizza la Lega Calcio come se fosse il suo circoletto privato e si fa spostare da domenica a lunedì il decisivo derby di campionato con la Roma;
2) Il suo amico Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, decide di seguirlo sulla stessa strada e, così, chiede di spostare alla stessa data e ora anche l'altrettanto decisiva Juventus-Napoli, facendo così perdere alla sua squadra il vantaggio di poter affrontare i bianconeri appena due giorni e mezzo dopo la loro finale di Coppa Italia (prevista per domani sera);
3) Il fallito e retrocesso Parma degli Onesti, dopo aver dato lezioni di etica a tutto il calcio italiano ed essere stato persino premiato per questo, continua a impegnarsi a gare alterne, così dopo aver sputato sangue contro il Napoli ieri non è sceso praticamente in campo contro la Fiorentina, che in tal modo ha potuto passeggiare sui suoi resti;
4) Juventus e Inter tornano a farsi dispetti di calciomercato come ai bei tempi (con i bianconeri nel ruolo dei bulletti);
5) Il Genoa è stato escluso dalle prossime coppe europee (alle quali si qualificherà sul campo) per irregolarità contabili. Come il Parma lo scorso anno. Magari nella prossima Serie A avremo il Genoa degli Onesti;
6) Berlusconi non sa più che cosa inventarsi per arrivare al giorno delle elezioni senza ammettere pubblicamente che ha già venduto il Milan da più di un mese;
7) La Procura di Catanzaro apre una nuova e sconvolgente inchiesta sul calcioscommesse, con decine di arresti in tutta Italia. Ma, ci fanno sapere con preoccupata precisione i giornalisti della tv satellitare detentrice dei diritti della Serie A e Serie B, lo scandalo riguarda "soltanto" Lega Pro e Dilettanti.
8) Ieri sera, l'allenatore del Napoli, Rafa Benitez, ha scontato la prima giornata di squalifica della sua lunga carriera, dopo aver detto, al termine di ParmaDegliOnesti-Napoli "questo è il calcio italiano di merda".

23 maggio (regolarità del campionato)
In Germania, i match decisivi della Bundesliga si giocano in contemporanea (strano, vero?). Così, oggi pomeriggio, al termine di un pomeriggio dalle grandi emozioni, i giganti Stoccarda e Amburgo sono riusciti a evitare la retrocessione diretta in seconda serie (ma l'Amburgo dovrà giocare un doppio spareggio nei prossimi giorni), vincendo le loro due partite e condannando le rivali Paderborn e Friburgo.
In Italia, invece, l'accesso alla Champions League ce lo si gioca tra oggi e lunedì. Ah già, dimenticavo, la Serie A è quel campionato che ha continuato a schierare una squadra già fallita per più di metà stagione. Quindi, di che cosa stiamo parlando?

23 maggio (dopo Juventus - Napoli 3-1)
Quando una squadra con portiere e difesa incontra una squadra senza portiere e difesa quella senza portiere e difesa è una squadra morta.
L'amara verità su questa men che mediocre Serie A è che persino le riserve della Juventus la vincerebbero passeggiando...

25 maggio (il Napoli e i media)
Sono rimasto davvero sconcertato e parecchio schifato dal post-partita di Lazio-Roma su Sky Sport, con tutti i commentatori in studio a fare sentiti "in bocca al lupo" all'allenatore laziale Stefano Pioli in vista dell'ultimo, decisivo match al San Paolo contro il Napoli, quasi come se gli azzurri fossero una squadra straniera e non un'altra di Serie A, da trattare nello stesso modo dei biancocelesti, senza parteggiare per nessuno.
Ma cos'è questo schifo, mi chiedo indignato? Ma questa gente lo sa che, al di là di tutto, al calcio italiano converrebbe avere il Napoli qualificato per i preliminari di Champions League, dove sarà testa di serie, a differenza della Lazio? Poi, non si lamentassero se l'Italia dovesse trovarsi nuovamente con sole due squadre (Juventus e Roma) ai nastri di partenza della massima competizione europea per club!
Ormai, però, questa gente parla senza nemmeno più rendersi conto di ciò che dice, perché purtroppo determinati concetti sono diventati quasi normali e largamente condivisi in un'Italia sempre più abbrutita, egoista, ignorante e razzista. D'altra parte, la discriminazione territoriale depenalizzata da parte della giustizia sportiva e i cori inneggianti all'eruzione del Vesuvio in quasi tutti gli stadi di Serie A (anche quando il Napoli non è presente) sono soltanto un'altra faccia di questa stessa medaglia, arrugginita e, anzi, quasi completamente marcia.

27 maggio (Rafa Benitez andrà ad allenare il Real Madrid)
Qui due sono le cose: o non capiamo niente noi o non capiscono niente loro!

28 maggio (dopo la conferenza stampa d'addio di Benitez)
Anche nel giorno dei saluti ufficiali, Rafa Benitez è tornato a esprimere lo stesso concetto che ha, ossessivamente quanto inutilmente, provato a far comprendere per due anni all'ambiente napoletano: "(...) Se stiamo insieme siamo più forti. Se parlano tutti e parlano male perdiamo le forze. Il messaggio per il futuro del Napoli sarà sempre 'spalla a spalla' (...)".
Ma, due anni dopo, sono tanti coloro che non hanno voluto capire...

31 maggio (dopo Napoli - Lazio 2-4 e l'ennesimo rigore decisivo sbagliato da Higuaìn)
"Why always me?" (cit.).

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