martedì 18 novembre 2014

lettera aperta ai tifosi del napoli e ai giornalisti napoletani

Di Giuseppe Cascone

Cari tutti,
Nella nostra città ci sono alcuni tifosi ed esperti che, più o meno consapevolmente, sperano nella sconfitta del Napoli perché Benitez gli sta antipatico. E allo stesso modo c'era gente che godeva delle sconfitte nelle stagioni di Mazzarri: in anni e anni di ascolto delle radio sportive ho sentito montare verso il tecnico livornese lo stesso livore che oggi si riversa spesso su Benitez.
Io trovo davvero avvilente e triste che oggi, in certi ambienti, ci si debba quasi giustificare per aver tifato, amato e anche apprezzato il Napoli di Mazzarri, Cavani, Hamsik, Lavezzi, Gargano, Grava, Aronica, una delle squadre migliori della nostra storia.
La responsabilità di questo clima va divisa a metà tra le "vedove" di Mazzarri e quelle che, per analogia, potremmo chiamare le "divorziate", ossia quelli che, invece di godersi la splendida avventura con il nuovo marito (Benitez), hanno da subito alimentato confronti tra Benitez e Mazzarri, tra Higuaìn e Cavani, tra Lavezzi e Insigne, attuando, sin dai primi mesi del nuovo corso, una sottile opera di svalutazione del passato recente ("Il Napoli faceva il catenaccio", "Cavani aveva i piedi storti" e così via).
Cari tutti, io penso che oggi dovremmo goderci il luminoso presente, sperare nel futuro e ammirare con fiducia una squadra formidabile (il Napoli di Benitez) che sta giocando il calcio forse più spettacolare mai visto sotto il Vesuvio (non conosco, se non dai libri, il Napoli di Vinicio). Lasciamo riposare il Napoli di Mazzarri nella bacheca della nostra storia e della nostra memoria, con l'affetto, la stima e la gratitudine che meritano lui e i suoi splendidi ragazzi del Napoli 2009-2012.
Adesso è il tempo di un'altra storia emozionante. Abbiamone cura.

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