domenica 11 dicembre 2011

liga: il barcellona ancora una volta padrone al bernabeu

Di Stefano Cantalupi
(Gazzetta.it - 10 dicembre 2011)

Il Clasico continua a essere proprietà del Barcellona. Il 20 aprile 2011 continua a essere la data dell'unica vittoria di Mourinho su Guardiola da tecnico del Real Madrid, in 8 incontri. Il 7 maggio 2008 continua a essere il giorno dell'ultimo successo dei blancos nelle sfide col Barça in campionato. E, soprattutto, i campioni in carica continuano a dettare legge in quanto a gioco, classe e qualità, al di là di ogni numero e al di là di quello che dice la classifica. Il Real Madrid perde 1-3 la partitissima del Bernabeu, anticipo della 16ª giornata della Liga. E si fa agganciare al comando, anche se resta virtualmente a +3 per via della gara da recuperare rispetto agli eterni rivali.
La prima notizia degna di nota della serata precede addirittura il fischio d'inizio: è lo schieramento scelto da Mourinho, che opta per una mezzapunta in più (Ozil) e un mediano in meno (Khedira) nel 4-2-3-1, con tanti saluti all'atteggiamento sparagnino della scorsa stagione. Guardiola preferisce Sanchez e Fabregas a Pedro e Villa come cast di supporto di Messi nel trio d'attacco, mentre cosa volesse fare in difesa non lo sapremo mai. Il motivo? Semplice: dopo 23 secondi è già 1-0 per il Real Madrid, perché Valdes liscia malamente un rinvio dal fondo e Busquets viene centrato prima dal passaggio di Di Maria e poi dal tiro sballato di Ozil, con la carambola che finisce a Benzema prontissimo a insaccare. E a quel punto, pur con Alves, Piqué, Puyol e Abidal contemporaneamente in campo, Pep passa subito alla difesa a tre.
Il gol immediato fa sì che la partita si apra immediatamente, con Casillas che al 7' è già chiamato al primo intervento da "san Iker" sul rasoterra di Messi. Ma il Real Madrid, che può chiudersi e ripartire, non sta a guardare e con Ronaldo ha due chance di raddoppiare: fiacco il primo tiro, orribile il destro con cui spreca un sublime assist di Benzema. Poco prima della mezz'ora iniziano le sportellate: la classe leggera e sgusciante di Messi e Di Maria propizia le ammonizioni di Xabi Alonso e Sanchez, mentre qualche minuto più tardi è il Pallone d'oro a beccarsi un giallo per proteste e a rischiare il clamoroso rosso per un intervento pericoloso prima dell'intervallo. La "panolada" del Bernabeu non convince un arbitro di personalità come Fernandez Borbalan. In mezzo, però, la Pulga trova modo di far qualcosa che cambia la storia del match, vale a dire l'assist filtrante che ispira l'1-1 di Sanchez, con l'ex Udinese che elude il rientro del duo portoghese Coentrao-Pepe e trova l'angolino basso col destro in diagonale.
Dagli spogliatoi esce di nuovo meglio il Real Madrid, Ronaldo fa ammonire Piqué e calcia un paio di punizioni, la seconda delle quali scalda le mani a Valdes. Poi, però, il flipper che si era messo in moto sul vantaggio madridista si aziona nuovamente, premiando stavolta i catalani: Xavi calcia di destro al volo, il pallone incoccia Marcelo e finisce in porta dopo aver ingannato Casillas. Il Barça la sfortuna se l'era andata a cercare con la follia di Valdes, il Real invece è solo jellato, ma la sostanza non cambia. La botta dell'1-2 è forte per i blancos, Mourinho prova a scuoterli inserendo Kakà per lo spento Ozil, ma i cambi successivi dello Special One saranno dettati dalla disperazione, visto che Khedira deve rilevare un Diarra a rischio rosso e Higuain fa il suo ingresso nel match al posto di Di Maria quando il Real Madrid è già sotto di due gol. Sì, perché il Barça punisce un altro incredibile errore di Ronaldo (colpo di testa fuori da pochi passi) con la rete dell'1-3. E la dimostrazione di che razza di squadra sia questa viene dal fatto che a confezionare il gol siano i due blaugrana fin lì più opachi, con Alves a pennellare il cross e Fabregas a tuffarsi per la zuccata imparabile.
Resta quasi mezz'ora di tempo al Real Madrid per tentare la rimonta, ma non c'è più la forza mentale per farlo. Benzema e Kakà avrebbero la chance di riaprire il match, ma per ogni occasione madridista ce ne sono tre catalane, con Iniesta che porta a scuola tutti i presenti sul campo e anche chi lo fischia al momento della sostituzione al 90'. Quando l'arbitro decide che può bastare, la conclusione del 216° Clasico (85ª vittoria del Barça contro le 86 della Casa Blanca e 45 pareggi) coincide con la riapertura ufficiale della Liga, semmai qualcuno l'avesse considerata chiusa. Il popolo del Bernabeu esce deluso, tributando comunque un coro a Mourinho. Ma il portoghese ha altro per la testa: dovrà evitare che le cose prendano la piega della scorsa stagione, quando la prima sfida di campionato col Barça segnò i mesi successivi, fino al trionfo totale blaugrana. L'unica sua consolazione è che almeno, stavolta, la sconfitta non costa il sorpasso in vetta. Chissà se basterà? Intanto stringe la mano a Tito Vilanova a fine match, un gesto che gli fa onore, dopo i colpi proibiti tra lui e il vice di Guardiola nella Supercoppa spagnola. Annotazione finale: Ferguson a maggio scelse di sfidare il Barça senza chiudersi troppo e il Manchester Utd perse la finale di Champions League per 3-1. Notate qualche similitudine con la scelta di Mourinho di stasera e con l'esito della stessa?

1 commento:

  1. Non si gioca scoperti contro il barca, mai!!!
    Sicuro che questa stagione sarà ancora trionfale per Mou!!!
    Senatore

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